Benvenuti nel cuore della “primogenita”
Piacenza e la sua provincia, un territorio da vedere e da scoprire nella sua completezza, luogo in cui l’arte e la cultura abbracciano la tradizione enogastronomica, dove la magia dei borghi storici si incontra con l’incanto di antichi manieri e diventa pura scoperta e relax se innaffiata dai vini DOC dei colli piacentini e sublimata dai sapori intensi e delicati dei piatti tipici del territorio.
Piacenza, Primogenita d’Italia (nel 1848 fu la prima città italiana a votare con un plebiscito l’annessione al Regno di Sardegna), antica colonia romana, che ha ospitato pellegrini, lotte medievali, fasti rinascimentali, raffinati collezionisti e sensibili mecenati, accoglie i turisti, offrendo diverse suggestioni ma raccontando tutte insieme la storia di un territorio dai saperi antichi e dall’ospitalità innata dei suoi abitanti.
Visitando la città si scoprono musei, chiese, palazzi signorili ma sollevando lo sguardo il visitatore si accorgerà che anche le colline circostanti sono punteggiate di meraviglie, splendide dimore, raffinati castelli e caratteristici borghi medievali. Un territorio variegato, che si estende dalla riva destra del Grande Fiume Po, con la sua campagna definita da siepi, campi e filari di pioppi, ai primi rilievi dell’Appennino Ligure, suddiviso in quattro vallate principali (Val Tidone, Val Trebbia, Val Nure e Val d’Arda) create nei secoli dallo scorrere dei corsi d’acqua che le attraversano.
Uno shopping a passo lento
Per gli amanti della moda e dello shopping, non c’è niente di meglio che ritagliarsi qualche ora da trascorrere a passeggio nelle vie del centro di Piacenza concedendosi, alla fine degli acquisti, un aperitivo magari con vista su Palazzo Gotico.
Tante anche le occasioni per chi volesse partire in auto, in moto o in bicicletta, alla scoperta del territorio. Ecco solo alcuni consigli:
– Sono molti i mercati all’aperto che si tengono, solitamente a cadenza settimanale, nei paesi del circondario di Piacenza. Sono un’ottima occasione per chi è alla ricerca di prodotti agroalimentari del territorio a chilometro zero o di prelibatezze come funghi e tartufi.
– Tanti anche gli spacci aziendali e i caseifici dove acquistare salumi e formaggi direttamente dai produttori.
– Per gli appassionati delle cose “di altri tempi” ci sono alcuni appuntamenti imperdibili come il “Mercatino del vintage, dell’usato e del piccolo antiquariato” che si tiene a Castelvetro Piacentino ogni quarta domenica del mese o la “Mostra mercato dell’antiquariato e cose di altri tempi” che si tiene la prima domenica del mese a Cortemaggiore.
Per i buongustai c’e’ l’imbarazzo della scelta
Anche il palato vuole la sua parte e a Piacenza i modi per soddisfarlo sono più di quanti si possa immaginare. Non a caso il territorio è noto per il buon cibo e soprattutto per il buon vino fin dai tempi antichi (ne parla Cicerone e lo decanta nel foro Licino Sestulo con le parole “Vinum merum placentinum laetificat” ovvero “il vino schietto di Piacenza rallegra”).
Salumi, formaggi, vino e cucina fecero bella mostra di sé per esempio nel XVIII secolo alla corte del re di Spagna Filippo V, sposo di Elisabetta Farnese, e ancora oggi sono la delizia dei gastronauti di tutta Italia e non solo. Anolini, pisarei e fasò e bomba di riso sono i piatti più conosciuti della rinomata cucina Piacentina, il territorio inoltre offre una ricca selezioni di prodotti DOP e DOCG.
I formaggi come il Grana Padano DOP e il Provolone Valpadana DOP sono i più celebri e diffusi formaggi del Piacentino.
L’Emilia è il “regno” del maiale, si sa. Ma a Piacenza la sua sovranità è addirittura assoluta, ben tre sono i salumi DOP: Coppa, Pancetta e Salame piacentini.
Apprezzati da Cicerone, da Papi e da Re, come Paolo III Farnese e Carlo III di Spagna, fino ad arrivare ai giorni nostri, i vini DOC Colli Piacentini sono oggi ben 17 (anche se è in corso una ridefinizione di tale ripartizione) e tra questi il Gutturnio (ottenuto da vitigni Barbera e Croatina) e l’Ortrugo.
Mostre, fiere, musei, rassegne teatrali: cibo per l’anima
Arte, storia e tradizione si incrociano e si sedimentano nel corso della storia, in città e nei tanti borghi delle valli piacentine. Ecco alcuni spunti e suggerimenti per i visitatori più curiosi:
– Il Collegio Alberoni, dove si può ammirare l’Ecce Homo di Antonello da Messina, uno dei più alti capolavori del pittore messinese, custodito a Piacenza dal 1761
– La Galleria d’arte moderna Ricci Oddi con il suo Ritratto di signora di Gustav Klimt, quadro attorno al quale si è snodata nel corso degli anni un’incredibile storia di scoperte, sparizioni e ritrovamenti…
– Il Teatro Municipale, splendido esempio di architettura tardo settecentesca, e la sua ricca stagione di spettacoli e concerti
– L’area archeologica di Veleia Romana, antica città romana di piccole dimensioni tra le più importanti testimonianze dell’epoca nel Nord Italia
– Il Parco Archeologico del Villaggio Neolitico di Travo
– Apimell, la più importante mostra mercato internazionale sull’apicoltura che si tiene a cadenza annuale nel quartiere fieristico Piacenza Expo
– Floravilla, mostra mercato annuale di fiori e piante da giardino nel parco di Villa Braghieri a Castel San Giovanni
– Confluenze, festival a cadenza biennale che si tiene in varie località della Val Tidone